campadidanza.it NAPOLI – La ripartenza non riguarda per ora né lo Spettacolo da vivo, né la danza e né le scuole di danza, anello più debole della catena. E non consola il fatto che nel programma di Raidue di Fazio (uno dei miei preferiti) il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, abbia nominato la danza.
Altra valenza avrebbe avuto se a parlarne in una trasmissione così seguita e amata fosse stato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. Perchè le Scuole di danza private fanno parte dello Spettacolo dal Vivo.
Grido d’allarme
Detto questo dal sito di Campadidanza vogliamo levare un grido di allarme. Su tutto il territorio nazionale sono circa 30mila le scuole di danza e circa 5 milioni di persone che vivono di questo lavoro. Si tratta quindi di un settore importante al quale è affidata da anni la formazione dei danzatori italiani. Quei danzatori che sono parte dei Corpi di Ballo e delle maggiori e più acclamate compagnie di danza del nostro Paese e non solo. La formazione dei ballerini e danzatori italiani è apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo. Eppure nonostante ciò le Scuole di danza che formano questi danzatori attendono da anni un riconoscimento ufficiale. Per lo Stato non esistono.
L‘AIDAF – Associazione Italiana Danza Attività di Formazione- AGIS/Federvivo associazione che dal 1999 lavora per il riconoscimento delle Scuole private di danza, senza distinzione di sorta, soltanto nel novembre del 2017, dopo una lunga battaglia, ha ottenuto che nella nuova Legge sullo Spettacolo dal Vivo, venisse introdotta una normativa per regolamentare l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi, un vuoto legislativo che andava avanti dal 1974.
L’ emergenza Covid-19 ha acuito tutte le difficoltà di riconoscimento per le Scuole di danza private d’Italia, che in questa situazione di lock down fino ad ora non sono state minimamente tutelate. Nel Decreto del 17 marzo, infatti, non viene citata alcuna misura di sostegno né in termini di ammortizzatori sociali, né in termini economici, né un fondo di emergenza, tutti elementi portati all’attenzione del Ministro Franceschini proprio da AIDAF sin dall’inizio del’emergenza, mentre negli ultimi giorni proliferano sui social appelli e raccolte di firme a sostegno delle Scuole di danza private, da parte di più soggetti che mai fino ad oggi erano scesi in campo.
Ora si aspetta il Decreto Aprile
Ora si spera nel prossimo Decreto Aprile, il decreto Cura Italia 2. Si sta lavorando per ottenere una risposta dal Governo almeno su quattro richieste fondamentali: un credito di imposta per l’affitto dei locali in cui le scuole svolgono le proprie attività, un fondo d’emergenza di sostegno dell’attività, una campagna di sensibilizzazione per la ripartenza ed un reddito minimo per i lavoratori delle scuole di danza. Le scuole di danza sono in attesa di risposta.
Non sarà facile raggiungere l’obiettivo. Ma se tutti quelli che sono delegati a portare avanti questa battaglia rimarranno uniti probabilmente ce la si farà.
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