A Roma un approfondimento sul futuro della formazione della danza
“Grazie all’approvazione, da parte della Camera, del Disegno di legge Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia, si è raggiunto un traguardo importante per tutto il settore dello Spettacolo dal vivo, ed in particolare una svolta per il mondo della formazione della danza. Per la Danza questo risultato rappresenta il raggiungimento di un obiettivo che non ci sembra esagerato definire epocale”. Così Amalia Salzano, presidente AIDAF – Associazione Italiana Danza Attività di Formazione -, ha aperto questa mattina, presso la sede della Presidenza Nazionale dell’AGIS a Roma, la conferenza stampa DANZA, UNA VOLTA EPOCALE, commentando l’approvazione della nuova Legge sullo Spettacolo. “Nel testo – ha proseguito la Salzano – viene infatti indicato un principio storico, vale a dire l’introduzione di una normativa che regolamenta l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi e professionalizzanti validi su tutto il territorio nazionale. Con la nuova legge, quindi, la figura dell’insegnante di danza acquisterà la piena dignità professionale che mai, incomprensibilmente, le era stata riconosciuta”. Il risultato di oggi arriva dopo una “vacatio legis” di oltre 40 anni e dopo anni di grande impegno in questo senso. “Questo risultato – per la Salzano – è il frutto di un lavoro certosino che l’AIDAF ha portato avanti negli anni con il pieno sostegno e supporto dell’AGIS”. Infatti AIDAF enuncia come principio fondamentale della sua Mission, proprio “la tutela e la valorizzazione della formazione, intesa come qualificazione della professione di insegnante di danza, il riordino delle scuole private e la diffusione della cultura della danza”; e si propone come obiettivo primario, quello di “ottenere, attraverso un serrato confronto con le istituzioni, i riconoscimenti istituzionali delle attività rivolte all’insegnamento della danza, a tutela degli allievi e degli insegnanti stessi”.
“E negli anni – ha commentato la Salzano – , proprio alla luce di questi principi, si è lavorato duramente per arrivare al traguardo di oggi. E l’AIDAF, supportata da Agis, ha colto l’occasione in pieno, facendosi ascoltare e sensibilizzando le istituzioni sul problema. Grazie agli anni di lavoro, anche con l’apporto di Federdanza e del suo presidente Francesca Bernabini, che va assolutamente citata e ringraziata, si è costruita la forza concreta per cogliere il momento giusto. Dall’inizio dei lavori del ddl, all’interno del quale “sbucarono” in un articolo sulla danza, quattro magiche paroline “nonché delle scuole di danza” ci siamo aggrappati con tutte le forze a queste parole e abbiamo lottato affinché diventassero una norma di principio più ampia e determinante. E con il forte sostegno del presidente Agis, Carlo Fontana e del presidente Federvivo Filippo Fonsatti, ce l’abbiamo fatta”.
“Ringraziando doverosamente innanzitutto i relatori della legge, in primis la Senatrice Di Giorgi che ha davvero ascoltato con attenzione e sensibilità le nostre richieste e le nostre problematiche, l’onorevole Rampi che ha condiviso i lavori della legge dall’inizio, la Senatrice Blundo e la Senatrice Pezzopane che ci hanno sostenuti, siamo arrivati al traguardo. Traguardo che costituisce, in realtà, una nuova partenza, perché adesso si dovrà lavorare fortemente, con ancora più impegno, per il decreto attuativo”. “AIDAF – ha concluso la Salzano – quale Associazione di categoria, legittimata tramite l’AGIS ad interloquire con le istituzioni, convocherà al più presto dei tavoli di confronto con gli altri operatori del settore che vogliano dare il proprio contributo per far sì che si possano portare avanti richieste condivise; per arrivare ad un decreto che, finalmente, regolarizzi questo settore per troppi anni abbandonato a se stesso, e preda del caos più totale, soddisfacendo le esigenze di tutti, ed, in primis, a tutela del settore. Confidiamo davvero che tutto questo si possa realizzare al meglio: AIDAF ce la metterà tutta come ha sempre fatto. Al di sopra di qualsiasi interesse personalistico, ma solo nell’interesse del settore tutto. E confidiamo nella fiducia di questo settore, che, per anni, non ha creduto che fosse possibile arrivare a questo risultato, cadendo spesso in uno stato di rassegnazione, e al quale abbiamo dimostrato che non bisogna mollare mai se si crede fermamente in ciò che si fa”.